ROMEO
PROSECCO DOC EXTRA DRY
LE COLLINE DEL PROSECCO PATRIMONIO UNESCO – Il vigneto del prosecco si diffuse prima nel goriziano, poi, passando da Venezia, nella Dalmazia, nel vicentino e nel trevigiano.
Con il trascorrere dei secoli, la produzione nella zona di origine è diminuita, mentre si è sviluppata sempre più nei dintorni di Treviso ed in particolare tra le colline di Conegliano, Asolo e Valdobbiadene.
La parola “prosecco” compare per la prima volta nel piccolo poema “Il roccolo ditirambo”, composto nel 1754 da Valeriano Canati “…e ora vorrei mettere il becco in quel prosecco al profumo di mela…”.
Dal 7 luglio 2019, le colline del Prosecco sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Con il trascorrere dei secoli, la produzione nella zona di origine è diminuita, mentre si è sviluppata sempre più nei dintorni di Treviso ed in particolare tra le colline di Conegliano, Asolo e Valdobbiadene.
La parola “prosecco” compare per la prima volta nel piccolo poema “Il roccolo ditirambo”, composto nel 1754 da Valeriano Canati “…e ora vorrei mettere il becco in quel prosecco al profumo di mela…”.
Dal 7 luglio 2019, le colline del Prosecco sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Uve: 100% glera
Origine: Treviso
Vinificazione e affinamento: Spumante delicato, ottenuto direttamente dalla rifermentazione del vino in autoclavi di acciaio inox di piccole dimensioni a bassa temperatura per un processo intero che dura circa 45 gg.
Colore: Giallo scarico con perlage a grana fine e persistente.
Profumo: Finemente fruttato, bouquet delicato, aromatico, equilibrato e di grande eleganza.
Sapore: Netto, morbido, ricorda la mela verde.
Alcol in volume: 11%
Temperatura di servizio : 6-8°
Consumo: Ottimo aperitivo, ideale accompagnatore di primi piatti.